Metodo

International Studies in Phenomenology and Philosophy

Journal | Volume | Article

174709

Tra parola e canto

La voce tra fenomeno e oggetto pulsionale

Cristian Muscelli

pp. 210-223

Abstract

Il canto mostra come la voce possa essere uno strumento di godimento. Per arrivare a comprenderne le ragioni, occorre dapprima riconoscere come il carattere enigmatico della voce sia stato tradizionalmente celato dall’idea che essa sia un trasparente veicolo del significato, che riesce a svolgere la sua funzione in modo immediato, e che annulli la distanza che separa l’espressione dal contenuto. Si può però pensare la voce quale oggetto indipendente dalla relazione con il concetto, e rivolgersi a quei momenti nella storia della riflessione filosofica in cui si è tentato di mostrare come la voce sia materia acustica, e non sia un mero medium: la voce acquisisce in questa circostanza lo statuto di “corpo”, e solo in quanto tale essa è capace di dare piacere. Attraverso la definizione di Lacan della voce come “oggetto pulsionale” si possono esplorare le ragioni che fanno del canto un godimento: l’oggetto, in psicoanalisi, è ciò attraverso il quale la pulsione riesce a trovare soddisfazione. Oltrepassando la teoria freudiana, la voce è introdotta da Lacan tra questi oggetti che consentono alla pulsione di raggiungere il suo obiettivo: soddisfarsi. La voce lacaniana non solo non è in nessun modo assimilabile al discorso, ma non ha proprio niente a che fare con il parlare: è in relazione solo con il corpo e con il godimento. Così l’oggetto-voce, inteso come originario oggetto pulsionale, è quanto più si avvicini a descrivere il “cantare”.

Publication details

Published in:

(2017) The auditory object. Rivista di estetica 66.

Pages: 210-223

DOI: 10.4000/estetica.3366

Full citation:

Muscelli Cristian (2017) „Tra parola e canto: La voce tra fenomeno e oggetto pulsionale“. Rivista di estetica 66, 210–223.